CISL FP Padova Rovigo. Accordo per migliorare stipendi e assistenza nelle strutture del Gruppo Gheron

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Ne ha dato ampio risalto la stampa nei giorni scorsi: grazie anche al lavoro di pressing operato con costanza, e determinazione dalla CISL FP Veneto e dai propri operatori sui territori coinvolti, è stato raggiunto un importante accordo "al rialzo" per lavoratrici e lavoratori che operano nelle sei strutture venete del Gruppo Gheron, nelle provincie di Padova, Rovigo e Venezia.


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Parliamo di un importante accordo di "armonizzazione" collegato ad un cambio unilaterale di contratto che rischiava di penalizzare pesantemente le condizioni contrattuali, un'intesa che, grazie anche all'approvazione da parte di lavoratrici e lavoratori nelle varie assemblee, ci ha consentito:
  • il recupero di 60 euro riferiti alla categoria C1, non assorbibili e arretrati, con decorrenza febbraio;
  • il recupero di 30 euro assorbibili sempre riferiti alla categoria C1 dal mese di ottobre
  • l'attivazione di un polizza sulla vita e long team care;
  • l'erogazione di flexibenfits;
  • il mantenimento dell'iscrizione al fondo di assistenza sanitaria integrativa (Fondo Canpa);
  • di ottenere condizioni migliori sull’applicazione dell’istituto della malattia;
  • il miglioramento delle indennità di turno;
  • il congedo per le donne vittime di violenza di genere.


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"Nel corso dei mesi", ha dichiarato alla stampa Alessandro Peruzzi, della Segreteria regionale CISL FP Veneto, "abbiamo più volte inviato richieste per chiedere di migliorare l'assetto contrattuale del personale nelle varie RSA della regione, cercando di far passare l'idea che più idonee condizioni contrattuali vanno nella direzione di un migliore benessere organizzativo aziendale. Un criterio di base con il quale i lavoratori scelgono di restare, contribuendo a migliorare la qualità del servizio".

"Il risultato di questo accordo", sottolinea Franco Maisto, dirigente sindacale della CISL FP nei territori di Padova e Rovigo, "fa ben sperare anche per la battaglia sul fronte nazionale, perché il contratto è scaduto ed è opportuno, oltre che sacrosanto, avere un nuovo testo che rispecchi la realtà dei fatti, il vero lavoro che centinaia di lavoratrici e di lavoratori stanno assicurando in termini di qualità nell'assistenza ad anziani e fragili".


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